L' asino che vola

Ci sono locali che sono ben definibili e altri che rifiutano ogni etichetta: l’Asino che Vola di Roma è tra questi perché, se è vero che si potrebbe chiamarlo Risto-Cultural-Live, è anche vero che questo neologismo non può esprimere appieno il progetto che sta alla base di questo locale di via Antonio Coppi, nel quartiere Appio-Latino. Il menu, con nomi che si ispirano ai giganti del cinema italiano e non, offre una felicissima sintesi tra la cucina romana e quella calabrese, omaggiando le origini dei due gestori.

Utilizzata talvolta in accezione negativa, il modo di dire credere agli asini che volano si riferisce generalmente alle persone credulone. Non si conosce l’esatta origine di tale espressione e perfino Trimalchione, personaggio del Satyricon di Petronio introduce una storia incredibile paragonandola a quella dell’asino che vola sui tetti. I gestori dell’Asino che Vola, ristorante di Roma che si trova in via Antonio Coppi, nel cuore del quartiere Appio Latino, sono due fratelli calabresi che hanno in comune un’indole sognatrice. Ed è sognando ad occhi aperti una casetta sull’albero (cioè una dimensione intima e segreta) da cui potessero volare gli asini (cioè la loro cucina fantasiosa e variegata) che è nato il loro ristorante. I primi battiti d’ali sono avvenuti nel 2009, poi pian piano l’asino ha spiccato il volo ed è infine arrivato vicino al parco della Caffarella. Oggi L’Asino che Vola è un locale di riferimento che ha ridefinito le categorie perché non è solo ristorante ma è molto di più: teatro, musica, arte e naturalmente buona cucina si mescolano e si amalgamano creando un ambiente che non ha eguali nella Capitale e che punta a coinvolgere chiunque non abbia rinunciato a sognare ad occhi aperti.